Progetto architettonico e direzione lavori, Progettazione sicurezza e Coordinamento in fase di esecuzione: Arch. Dario Benetti
Progetto e direzione lavori Impianti: Ing. Pierre Daskas
Un progetto di ecomuseo si distingue da altre analoghe iniziative per il fatto di nascere dalla volontà delle comunità locali di ricercare le proprie radici e di stabilire la propria identità ed è così anche per la Val Taleggio (territorialmente suddivisa nei comuni di Vedeseta, 250 abitanti residenti e di Taleggio, 600 abitanti residenti). L’idea di un ecomuseo nasce già nel 1998 nella relazione illustrativa del Piano Regolatore Generale, adottato con delibera del Consiglio Comunale del Comune di Taleggio n.112 in data 6 giugno 1998 (pagina 17, comma 2). Da allora le Amministrazioni di Taleggio e di Vedeseta (che aveva nel frattempo condiviso gli intenti progettuali) hanno iniziato a lavorare per ideare e costruire questo innovativo metodo di valorizzazione del patrimonio culturale dando vita ad un sistema culturale locale denominato Ecomuseo Val Taleggio.
L’Ecomuseo si struttura su quattro itinerari tematici, lungo sentieri pedonali, che riprendono i principali sistemi paesistici della valle. Gli itinerari partono dalle tre “Porte dell’Ecomuseo”, situate strategicamente in corrispondenza degli accessi alla valle: la sede principale a Sottochiesa allo sbocco delle forre degli orridi, ove sbocca la strada da San Giovanni Bianco, quella di Vedeseta in corrispondenza dell’accesso interprovinciale, dalla Valsassina, attraverso il passo della culmine di San Pietro e quella di Peghera sulla strada della Forcella di Bura che proviene dalla Val Brembilla